domenica 22 febbraio 2009

Reichspropagandaleiter ©

Tutti stupiti dalla collaborazione Rai-Mediaset in questo festival di Sanremo. Bonolis che salva Sanremo aiutato dalla brava De Filippi. Bonolis che cita Calvino e prende per il culo Laurenti (vedrete quando morirà Luca Laurenti, usciranno i suoi Diari alla Malinowski). Bonolis che con il suo moderatismo, la sua cultura (??) non può che essere il leader delle sei reti berlusconiane. Bonolis solo forma, che parla bene ed alla gente piace chi parla bene, soprattutto se non dice niente (alla fine non che si possa dire qualcosa al Festival di Sanremo, ma lui non dice mai niente). Bonolis che prende per il culo Laurenti (l'ho già detto? Mi interessa il caso Laurenti, altro che Malinowski, è l'unico che può distruggere Bonolis), invita Benigni a dire qualche cazzata su Berlusconi e la De Filippi per aiutarlo. Bonolis che fonda, anzi formalizza un'unica grande tv di stato, verso un futuro migliore fatto di tanta informazione e tanta dialettica.

Bonolis non può che esserne il leader...



Non voglio forzare, ma mettetegli degli occhialetti ed un po' gli assomiglia.

venerdì 20 febbraio 2009

Massime di vita in margine allo studio dell'Iran preislamico (esame del cazzo che s'ha da fa)

1) Uccidi tuo figlio prima che lui uccida te.

2) Tuo fratello minore non ti vuole bene e probabilmente ti ucciderà.

3) Stai alla larga dagli eunuchi.

4) Convertitevi allo zoroastrismo, si può andare solo in paradiso.

sabato 14 febbraio 2009

Haiku

La Yakuza non
è la Jacuzzi perciò
state attenti

venerdì 13 febbraio 2009

e il Verbo si fece videogame

Quando Don Mauro entrò nella stanza il Cardinale spense la console e si stropicciò gli occhi alzandosi dalla poltrona.

- Prego, siediti pure qua – indicando una sedia vicino al tavolo

Il giovane prete senza aprire bocca si sedette dove gli era stato indicato e rivolse al prelato uno sguardo interrogativo.

- Ti ho fatto chiamare per parlarti, anzi per parlare, per esporti alcuni miei pensieri, e tu qua potresti essere uno dei pochi a capirmi, in questa curia di vecchi.

Don Mauro imbarazzato non mostrò né assenso né disaccordo.

-Vedi quella cosa là? Sai cos'è? - indicando la console spenta sotto il televisore.

-Una Play Station 3...

- Bravo, e sai che per i bambini, i ragazzini ed i giovani tutti è un passione?

-Sì, non l'ho mai toccata, ma anche quando facevo catechismo molti bambini me ne parlavano...


-E tu cosa gli dicevi?

-Che non bisognava abusarne perché crea falsi idoli, false storie e false vicende, proprio come il demonio, senza contare che spesso trasmette messaggi d'odio e di viol...

-Fermo, fermo...- lo interruppe il Cardinale – la so la manfrina sui videogiochi, e loro cosa facevano?

-Beh, credo senz'altro che non mi ascoltassero molto e continuassero a giocarci...

-Appunto! Appunto! Non convincerai mai un giovane a non usarla! E quindi cosa bisogna fare?

-Il messaggio cristiano non deve scendere a compromessi con il demonio...

-No, no, no! Non è uno strumento del demonio ragazzo mio, è un dono divino...

-Mi scusi, ma perché? Allontana i giovani dalle chiese, dalla messa, dai veri valori cristiani.

-Credi che se quella non ci fosse l'emorragia si fermerebbe? Questo dono del Cielo va usato a nostro favore...è un'arma che ci è stata consegnato, come un angelo mandato dal Signore...

Don Mauro non riusciva a capire dove volesse arrivare il Cardinale, che intanto si era seduto su una sedia di fronte a lui.

-Quindi lei dice che si dovrebbe fare qualcosa di multimediale per i giovani che contenga il messaggio cristiano...

-Vai avanti, cosa intendi?

-...per esempio si potrebbe intraprendere un progetto di Bibbia multimediale, con domande, piccole avventure...

-Madonna che palle! Ma tu credi che un ragazzino possa appassionarsi ad una roba del genere?? “Ho appena finito di crivellare poliziotti e farmi puttane, ora vado un po' avanti con le fantastiche avventure del giovane Gesù!” Così non solo quelli continuerebbero a giocare con i giochi che li hanno sempre appassionati, ma faremmo anche una figura patetica!

Alle espressioni un po' colorite ed un po' blasfeme del Cardinale Don Mauro si fece un paio di volte il segno della croce, poi timidamente cercò di riportare il discorso su binari più consoni a ciò che gli era stato insegnato.

-Ma non possiamo modificare il messaggio...

-Fregnacce! Non dobbiamo modificare il messaggio, semplicemente rinforzarlo un po'...la Chiesa è stata potente quando incuteva timore, si tratta solo di ridare un po' di vigore, e se non possiamo farlo nella realtà facciamolo con i videogiochi!

-E come?

-Possiamo prendere singoli episodi della Bibbia, mettere una trama accattivante, una bella dose di violenza, grafica da urlo...ascolta, ascolta, per esempio avevo pensato, così, tanto per discuterne...“Caccia a Giuda”! Nel gioco bisognerà intraprendere una caccia mozzafiato per le vie di Gerusalemme, le armi saranno le più svariate, si potrà usare un solo apostolo, ognuno con le sue caratteristiche, oppure scegliere la modalità più strategica ed usarli tutti contemporaneamente. Ci saranno più finali...

-Ma Giuda si è impiccato! Il finale è solo uno!

-Dettagli...non sapere come va a finire tiene più sulle spine...avevo pensato anche agli slogan per la campagna pubblicitaria: “Preparatevi a non digerire l'ultima cena!” oppure, con opportune censure “I trenta denari glieli ficcherete nel culo!”

Don Mauro era un po' sconvolto, non solo da quello che diceva il Cardinale, ma anche per i suoi occhi un po' spiritati e le labbra che velocemente si erano inumidite.

-Se poi vogliamo togliere un po' di trama, aumentare la violenza e la possibilità di devastare ciò che si vuole, io prenderei Gesù Cristo che caccia i mercanti dal tempio di Gerusalemme, certo ne verrebbe fuori un gioco informe non molto lungo, ma a molti piace non dover pensare troppo a degli obiettivi. Poi possiamo sottolineare la povertà di Gesù non dotandolo di alcuna arma: solo calci, pugni, molte arti marziali, con la possibilità di rivedere con il replay ogni mossa.

-L'Esodo? - azzardò Don Mauro

-Buona! Buona idea! Prima si aiuta Dio nelle dieci piaghe e poi si guida Mosè ed il popolo ebraico in un'avvincente fuga per l'Egitto, inseguimenti a cavallo e sui carri, imboscate, saccheggi, sì sì...

Non volendo intromettersi per contestare la veridicità storica di quelle affermazioni, il prete annuiva, sempre più affascinato dalla foga del Cardinale nell'esporgli le sue idee.

-Ma poi ce ne sarebbero a centinaia di episodi da rendere affascinanti agli occhi di un ragazzino, l'unico problema è che sono tutti ambientati nell'antichità...per questo ho pensato ad un bel gioco d'azione ambientato ai giorni nostri...

-Sarebbe?

-Sul titolo sono ancora indeciso tra “Eluana's Revenge” e “Kill Beppino!”. L'anima di Eluana appare in sogno ad un giovane prete come te, e gli affida la missione di scannare il padre che l'ha uccisa solo per non doversene più preoccupare. Un obiettivo che all'inizio sembra irraggiungibile, Beppino è protetto da scagnozzi atei e comunistacci che non vanno troppo per il sottile, ma il nostro giovane prete sarà aiutato da un manipolo di Suore Misericordine ed avrà un equipaggiamento moderno fornitogli dal ministro Sacconi. Inoltre ti anticipo che ho strappato la promessa a Magdi Allam di essere la voce narrante.

Il prete, ormai convinto, sembrava soddisfatto e pensava al successo che avrebbero avuto questi videogiochi.

-Come si chiamerà la casa produttrice?

-Mmm, mi cogli impreparato...tu che ne dici di Cristronic Arts?

venerdì 6 febbraio 2009

Ippocrate è leghista!

Un giovane filologo classico, di cui riportiamo solo le iniziali M. B., lavorando alla schedatura del corpus di scritti del grammatico bizantino Giovanni Tzetzes, ha trovato su una pagina apparentemente cancellata la versione censurata della leggenda dell'incendio del tempio di Asclepio. Fino a questo eccezionale ritrovamento si è sempre ritenuto giusto dar poco credito al grammatico petulante (il cognome non è casuale) sia per la maniera superficiale con cui descriveva l'evento (Ippocrate avrebbe dato fuoco al tempio di Asclepio per non consentire a nessuno di accedere alle sue scoperte) sia perchè poco conforme alla sua maniera innovativa di concepire la medicina e la missione del medico. Tuttavia questo documento straordinario, non solo dà molto più credito alla versione di Tzetzes ma cancella anche molti punti interrogativi sul caso ormai caduto in prescrizione. La traduzione, a cura di U. B., cerca di rendere più godibile il racconto e di non far sentire troppo distante il lettore contemporaneo dalla figura di Ippocrate, medico che costituisce ancora un modello per gli specialisti italiani.

Ippocrate, ormai vicino alla morte, aveva smesso di viaggiare e passava gran parte del tempo a bighellonare intorno al tempio di Asclepio, sull'isola di Kos. I giorni passavano uguali e monotoni, i suoi allievi facevano il grosso del lavoro, occupandosi dei malati, facendo diagnosi e prescrivendo erbe, compilando cartelle cliniche ed esaminando accuratamente gli umori, proprio come lui aveva insegnato.
Una sera, durante la solita passeggiata lungo la spiaggia, si accorse che una barca stava lentamente avvicinandosi trascinata dalle onde. Alzatosi accuratamente la tunica alle ginocchia entrò in acqua e si diresse incuriosito verso l'imbarcazione ormai prossima all'arenarsi sul bagnasciuga. Proprio quando il medico si stava accostando una figura si levò in piedi e prese a fissare con occhi sbarrati Ippocrate.
-E tu chi sei?-
L'uomo un po' di greco lo sapeva, evidentemente aveva lavorato per qualche mercante, ma la sua pronuncia rivelava evidentemente la sua razza: barbaro.
-Non imborta io ghi sono ora, essere fuggidi da nosdro paese, là guerra, fame e danda boverdà!-
-Sei solo?-
-No! Guà g'è mia moglie, moldo malada ber il freddo e ber l'umididà, la barga è fragida e gi sdavamo gongelando-
Ippocrate non era ancora sicuro sul da farsi, persone che non erano cittadine di Kos non potevano essere introdotte senza il permesso dell'Arconte.
-Dai, prendi tua moglie e seguimi, qui vicino c'è il Tempio di Asclepio, mia dimora, poi vedremo cosa si può fare-
Il barbaro guardò la moglie sorridendo e la prese tra le braccia mormorandole qualcosa nella sua lingua, la moglie comprese e sorrise ad Ippocrate pronunciando una delle poche cose che sapeva -Graz..graz...grazie!-

I tre si diressero verso il tempio, quella sera deserto per la derattizzazione ad opera dei serpenti sacri. Ippocrate si teneva leggermente a distanza e si guardava attorno preoccupato, aveva paura di essere colto in flagrante da qualche guardia dell'Arconte.
Arrivati di fronte al tempio ancora non avevano incontrato nessuna pattuglia, per non correre rischi portò i due barbari nella sua stanza.
Lì il barbaro adagiò la moglie su della paglia accatastata in un angolo, poi si rivolse ad Ippocrate
-Devi fare uldimo favore grande grego, ghiama un medigo di sgongiuro, mia moglie è bure incinda e sda moldo male, il freddo, il mare...-
-Sì sì, ho capito, io sono un medico, ma non so se...-
-Ah! Du essere medigo! Fai gualgosa ber mia moglie, di brego!-
Il barbaro s'inginocchio e prese a tirare la veste d'Ippocrate, visibilmente restio a fare qualcosa.
-Aspetta un attimo, tra un po' forse posso fare qualcosa...Temistocle! Temistocle vieni subito qua!-
La porta si aprì ed entrò velocemente un giovane servo -Comandi dottò!-
Ippocrate si avvicinò e gli sussurrò qualcosa nell'orecchio. Il servo annuì e dopo aver ricevuto una simpatica pacca sul sedere corse fuori dalla stanza.
-Ora aspettiamo un attimo e poi vediamo cosa si può fare-
Il barbaro sorrise fiducioso al medico, si rivolse alla moglie e dopo averle detto qualcosa nella sia lingua sorrise anche lei.
Non era passato molto tempo quando in lontananza cominciò a risuonare un motivetto giambico di chiara origine popolaresca -Picchia con la mazza! Ammazza ammazza! Brucia qua brucia là! Dimmi il negro dove sta!-
Il barbaro guardò perplesso il medico che a sua volta arrossì imbarazzato. Poco dopo si spalancò la porta ed entrò un manipolo di tre uomini vestiti rozzamente e muniti di clave, seguiti dal giovane servo.
-Voi chi siete?? Io avevo chiesto delle guardie dell'Arconte!-
-Ronda Spartana signore!-
-Le autorità non potevano??-
-Le autorità non si occupano di queste cose signore! I barbari sono nostra competenza!-
Il servetto allargò le braccia e rivolse al medico uno sguardo rassegnato.
-Mmm vabbeh, la situazione ve l'ha già spiegata Temistocle, cosa bisogna fare?-
-Normalmente si espelle a suon di mazzate verso il mare! Ma lei è nei guai fino al collo signore!-
-Io non ho fatto nulla...-
-Non ha fatto nulla signore?? Ha introdotto due barbari, per giunta negri, nella nostra isola, fregandosene bellamente delle direttive dell'Arconte!-
-Merda...-
-Ma non si preoccupi, lei qua è un'autorità e la sua scienza ha dato lustro alla nostra isola. Per i cittadini illustri coinvolti in queste situazioni abbiamo una procedura speciale che evita seccanti processi e non mette in imbarazzo l'Arconte per favoreggiamento-
-Sarebbe?-
-Gliela mostro subito: Aiace! Procedi!-
Il più grosso dei tre lanciò la sua clava in aria per poi afferrarla dall'impugnatura, si avvicinò al barbaro e gli assestò un violento colpo sulla testa facendolo cadere addosso alla moglie sul pagliericcio.
-Anassimene: concludi procedura 2/bis!-
Lo spartano prese la torcia che illuminava la stanza e l'avvicinò alla paglia che velocemente prese fuoco. La barbara cominciò ad urlare cercando di alzarsi ma Aiace la respinse con un altro colpo sulla testa.
-Ma che cazzo state facendo?? Ma qui va a fuoco tutto!-
Infatti le fiamme, che ormai avviluppavano i due disgraziati, si stavano rapidamente diffondendo nella stanza, il tavolo e la libreria si erano incendiati e gran parte delle pergamene erano ormai ridotte in cenere. Isocrate prese alcune tavolette ancora salvabili ed uscì velocemente seguendo i tre spartani e Temistocle.

Il resto della storia lo sanno tutti, purtroppo qui a corte la lobby dei medici è molto potente, e sarò costretto a cancellare la vera descrizione dell'incendio del Tempio di Asclepio, sperando che qualcuno, insospettito dalla superficiale leggenda e dalla pagina bianca, venga a conoscenza della verità. Giovanni Tzetzes

giovedì 5 febbraio 2009

Rewind....bzzzzzz...Play...tic

Ok, perfetto, ricominciamo...voglio un blog.
Però devo curarmene, non come gli altri...
Allora www.blogspot.com, ok, l'account già ce l'ho, la password è la solita...ah no era l'altra, perfetto.
Il nome, cazzo il nome, l'unica cosa che non puoi cambiare, il nome...mmm...dai apro il dizionario, sìsì apro il dizionario, la prima parola che capita sarà il nome del blog!

...intermestruo
...no, direi che non va bene, cioè suona magnificamente, ma non voglio il blog popolato di lettrici interessate a come spendere il proprio tempo libero tra una mestruazione e l'altra...vediamo sull'altra pagina...
...interfoglio...oddio, sarebbe pure appropriato (fogli bianchi non stampati inseriti tra le pagine stampate di un libro per segnare annotazioni, commenti etc., metaforicamente potrebbe essere il mio commento bla bla) ma non mi piace...ritentiamo
...endovena...troppo underground...
...incommensurabile...bello, ma troppa aurea celeste intorno...
...brugolatura...discretamente...neurodermite...bandicut...
...doppiofallo...hihihi...ma che vuol...ah no è del linguaggio sportivo...la definizione del dizionario (Devoto-Oli 2008) non ha nessuna sfumatura:

doppiofallo (dop-pio-fàl-lo) (o doppio fallo) s.m. (pl. doppifàlli) - Nel basket e nella pallavolo, l'azione contemporanea fallosa di due avversari che si affrontano direttamente - Nel tennis, due servizi consecutivi sbagliati.

Io aggiungerei anche 2. Pene di dimensioni considerevolmente superiori alla media fig. cazzata enorme

Già ne ho sparate tante, spero che non finiscano qua...