venerdì 15 maggio 2009

martedì 28 aprile 2009

Scioscial netuorc

Io su Anobii mi ci sono iscritto.
Non la trovo un'idea malvagia, almeno come impostazione di partenza, poi non so quanta utilità abbia. Certo, c'è una certa componente di sboronaggine: "Guarda quanto socccolto!", ma meglio vantarsi dei libri letti che della quantità di amici che si ha su Facebook, diverse gradualità di coglionaggine. Puoi avere anche letto 8145 libri, ma se 5000 sono Harmony, 2000 di Valerio Massimo Manfredi ed il resto manuali di cucina (i più onorabili) non ti considererò un intellettuale. Come quelli che si vantano di avere 400 amici su Facebook: conta la qualità.

- Gigino, sai quanti amici ho su Facebook??
- No, quanti Jacopello?
- 456!! Tu?
- Io 1.
- Ahaha! Sfigato!!
- E' Dio.
- Ah.....scusa, ora mi cancello, perdonami...

Certo, anche Anobii ha i suoi svantaggi. Soprattutto nell'approccio culturale in società, non ci si può permettere di parlare di libri che non si conosce, soprattutto con le persone che possono accedere alla rete con un cazzo di cellulare.
Addio dibattiti su Plotino, di cui si sapeva solo che giocava ad Uno, addio accese discussioni su Poliziano e su Metastasio...mai più potrò parlare senza cognizione della metafisica in Verga, o contestare la condizione postmoderna di Ovidio. Ogni discorso sarà sempre, solamente, tristemente, precipitevolissimevolmente su cose che si sanno! Ma che palle, ma allora manco ne parlo se già le so.

Senza parlare del cosiddetto approccio proustiano con una ragazza che si vuole conquistare: descrivila e corteggiala come un'opera d'arte.

- Sai una cosa? Mi ricordi la lirica del Petrarca, lo stile bello, raffinato, la perfezione di ogni parola al posto giusto, la necessità che quella parola sia unicamente quella, insostituibile, oh! E poi! Il labor limae! Certo, la tua sensualità mi ricorda più la pregnanza di un certo lessico catulliano...
- Un attimo...su Anobii sto leggendo la tua recensione sul Canzoniere...
- Sì?
- "Io quando ho la diarrea passo le ore al cesso, Petrarca evidentemente sfornava tali cagate maleodoranti. Non esistevano i cessi? Probabilmente è così, ma figlio mio, vai sur prato a cagà, non c'è bisogno per forza che tu scriva sonetti la cui unica gioia di lettore è sapere che durano poco."
- Ah vabbeh, ma...
- Aspetta, aspetta...su Catullo: "Avete presente la gioia di uscire la mattina e trovare un autospurgo sotto casa che lavora a pieno regime? Ecco, tale gioia equivale al Liber."
- Un auto...
- ...spurgo.


Il "Liber Catullianus"

mercoledì 22 aprile 2009

Appunto 1 per il post del secolo [Post inutile]

Non ho scritto nulla ultimamente, in realtà io ho grosse ambizioni, e tutto questo tempo l'ho passato a pensare. A cosa? Al fatto che questo blog necessiti di una svolta, questo blog deve fare il botto. Allora ho ingaggiato un esperto di marketing. Gli ho chiesto in che modo avrei potuto fare il botto e lui mi ha detto:"O uccidi qualcuno ed annunci l'assassinio sul blog, oppure puoi semplicemente scrivere il post del secolo".

Una parola scrivere il post del secolo! Ho un blog da qualche mese come faccio a scrivere il post del secolo?? Lì per lì avevo intenzione di seguire la prima opzione che proposta, quindi non avevo mosso nessuna obiezione, poi ho capito che avrei perso quel rapporto tra etica e scrittura che tanto ha caratterizzato questo appassionato blog. Allora mi sono buttato sulla seconda e l'ho richiamato. Lui giustamente mi ha detto che non era affar suo, semmai di uno scrittore.

Ho cercato qualche scrittore su Google, dopo un po' trovo quello che fa per me: Giorgio - scrittore totale. "Cazzo!" mi sono detto. L'ho contattato via e-mail, chiedendogli qualche consiglio per il mio post. Lui è stato molto gentile e mi ha risposto in una lunga e-mail dove erano presenti parecchi spunti. Praticamente per lui scrivere il post del secolo non è così difficile, basta essere totali. Cosa intende per totale? Essere ampi, abbracciare tutto, non limitarsi ad un'idea, non bisogna avere idee a priori, bisogna scrivere e basta. SEMPRE. Lui stava facendo proprio questo: scriveva e basta nella vita, non usciva, non lavorava, non guardava la TV, non andava allo stadio, non mangiava, non beveva (e questo evitava pure che avesse bisogno di andare al bagno), non dormiva: scriveva e basta. Anche l'e-mail di risposta era parte del suo romanzo totale. Me l'ha pure descritto questo romanzo, come spinta a scrivere il post del secolo. Parla di un coniglio di nome Giorgio che s'avventura in un bosco, solo che viene implicato in una nuova tangentopoli, collabora con la CIA per uccidere Obama, ha un'accesa discussione sulla mitopoiesi con Gianni Vattimo, partecipa alle Olimpiadi come atleta free-lance etc. etc. Totale davvero, scritto in prosa, in versi, in dialoghi o sotto forma di orazioni.

Devo riconoscere che ho avuto un po' di fortuna, perchè Giorgio è morto un giorno dopo avermi risposto, e pensare che il romanzo l'aveva iniziato da solo una settimana. Comunque il post del secolo non può essere così lungo, dovrò farmi venire in mente qualcos'altro: intanto questo è un appunto.

giovedì 9 aprile 2009

Daje al terremoto!

Niente polemiche in questi momenti. Hanno fatto bene le principali forze politiche del paese ad accordarsi. I colpevoli ora non sono importanti, è più importante lamentarsi della fragilità dell'esistenza, della nostra vita appesa un filo. I giornali hanno recepito l'ordine (per fortuna), la tv pure, maratona di lamenti, pianti di comari. Interviste, servizi, reportage...la lagrimosa domanda è sempre la stessa: "com'è possibile un sisma in una zona sismica?"*


Stupri, omicidi, stragi, violenze, pedofilia...ognuna di queste notizie è sempre trattata in modo che sia di primaria importanza trovare il colpevole. Questo trattameno può essere superficiale ("Daje all'assassino!!") oppure ragionato. Ma trovare il colpevole è sempre al centro. Ed è anche corretto che sia così, il modo migliore per onorare e rispettare le vittime è fare giustizia.


In questo caso no. Si è deciso di imboccare la strada del leopardismo più pessimista. I colpevoli non sono importanti. Come se fosse un dettaglio il fatto che l'edilizia sia uno dei cancri del paese. Come se fosse un dettaglio il fatto che ogni tanto viene giù qualche palazzo, o qualche pezzo di palazzo. Come se fosse un dettaglio che in una zona sismica non si sia mai fatto niente per evitare tragedie come questa.


Non è questione di quando la mafia (edilizia aggiungerei) metterà le mani sulla ricostruzione. La mafia edilizia le mani le ha già messe quando ha costruito quegli edifici. Ma alla fine gli affari sono affari. Costruire palazzi. Venderli. Ops! Sono tutti crollati. Aspè li ricostruisco. No, non c'è lo sconto per chi abitava nel vecchio palazzo, non ti lamentare su, te l'ho anche ricostruito.


* Citazione che riprendo da un pezzo di Alessandra Daniele molto più ispirato e stringente di questo.(http://www.carmillaonline.com/archives/2009/04/003002.html).

martedì 31 marzo 2009

New economy

La CEI si è accordata con l'Associazione Bancaria Italiana (ABI, stessa sigla dell'Associazione Biblica Italiana, tu guarda il caso). Cosa c'è di nuovo, direte voi? In questo caso l'accordo prevede che vescovi e parroci si occupino di un sussidio (in prestiti, mutui etc.) per i poveri, con la garanzia di un fondo di 30 milioni di euro raccolti con le elemosine (si sono decisi a farci qualcosa con queste elemosine, finora andavano qua, ah no, scusate, qua, mi confondo sempre). Vabbè non mi va di dilungarmi, se volete sapere le cose per benino guardate qua.

Il requisito principale, oltre ad essere senza reddito, è avere una famiglia regolare ed almeno tre figli. Finalmente la CEI ha trovato strategie per convincere la gente a sposarsi. Basta frignare, basta predicare, ti sposi? Bravo, ottima scelta, eccoti un po' di soldi delle elemosine. Ridammeli poi eh?

Le prossime iniziative saranno una stanza in affitto a prezzi stracciati a chi nel testamento biologico chiederà esplicitamente di non voler morire per nessuna ragione, a costo di essere trafitto da centinaia di sondini pulsanti liquido vitale, liquido divino.

Se poi trombate davanti ad un parroco senza preservativo un viaggio alle Maldive per due persone di una settimana.

lunedì 30 marzo 2009

Dicono che il punto e virgola sta scomparendo...

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Alzo la media...LUNGA VITA AL PUNTO E VIRGOLA!

mercoledì 18 marzo 2009

I problemi della gente

Un atavico problema recente della sinistra italiana è l'essere distante dalle persone comuni quanto basta per non sentirne l'odore. Non si tratta solo di linguaggio di sinistra che nei suoi decadimenti e depositati ha portato ad un qualche standard di sinistra, ma anche di gesti e tematiche. La classe dirigente di sinistra non conosce i veri problemi della gente, non parla di quelli, non vuole risolverli, perchè non sono abbastanza complessi, contorti, sembrano stupidi, sì, stupidi! Mettiamo che lo siano (e non lo sono), ma cosa ci vuole, con il popò d'intellettuali e scienziati che la sinistra si ritrova, a risolverli? Stiamo parlando di persone che hanno rivoluzionato il modo di vedere il mondo, di gente che ha scritto decine di libri, queste persone potrebbero dedicare 5 minuti al mese per risolvere un problema comune, un problema che forse nemmeno si è posta, o forse se l'è posta e l'ha messo in bocca ad un personaggio volgarotto ed idiota di un suo romanzo, o l'ha catalogato nella raccolta "Quisquilie" finemente decorata e rilegata edita Mondadori 12,90 €. No. No. No!
Questi problemi non vanno presi in giro, non vanno derisi, la gente ci tiene. Capace pure che ti votano, se glieli risolvi. La sinistra deve avvicinarsi alla gente.
Per questo motivo la redazione di Doppiofallo ha deciso di dedicare parte del suo tempo a questo, prefiggendosi di contattare periodicamente un intellettuale definibile di sinistra, il quale si prodigherà nel risolvere un problema della gente, problema scelto di spontanea volontà o propostogli dalla nostra redazione.

Per dare il buon esempio alla classe intellettuale italiana abbiamo contattato per primo un grande linguista americano, più famoso probabilmente per le sue idee radicali: Noam Chomsky.

Z. : Le dò il benvenuto professore, e spero che altri intellettuali la seguano nel vestire i panni dell'amico della gente.
N. C. : Il piacere è mio di poter avere uno spazio dove parlare di altri problemi, che non per questo sono meno importanti.
Z. : Allora le proporrei di andare a bomba al nocciolo del succo del discorso, esponga pure il problema (della gente).
N. C. : È una questione con cui mi sono dovuto confrontare soprattutto cominciando ad avere una certa età. Vede, io senza bere la camomilla non riesco a dormire. Ci siamo?
Z. : Vada avanti.
N. C. : La camomilla di per sè fa abbastanza schifo, acqua calda e sporca no? Quindi necessita di una buona dose di zucchero, se non di miele, quando proprio vogliamo trasformarla in un nettare libidinoso. Fin qui mi segue?
Z. : Come non potrei, Noam. Ma arrivi al problema, Noam, il problema della gente la gente vuole sapere.
N. C. : Perfettamente. Due cose faccio prima di andare a letto, ora che sono vecchio, ahr ahr (Noam ride n.d.r.): bevo la camomilla e mi lavo i denti. Il problema è il seguente: l'ideale sarebbe bere la camomilla a letto, leggendo un libro e lasciando scivolare il proprio corpo nel sonno, ma tutto quello zucchero e quel miele costringe la gente a doversi rialzare per lavare i denti, diminuendo così il potere rilassante della bevanda.
Z. : Un problema mica da ridere Noam, ma prima di presentare la sua soluzione vorrei parlare di quelle che lei ha scartato. Qual'è stato il primo tentativo di risolvere il problema (della gente n.d.r.)?
N. C. : Inizialmente ho posticipato l'andare a letto, prima prendevo la camomilla, magari guardando la tv, dopo mi lavavo i denti ed andavo a letto. Conseguenze? Potere rilassante notevolmente indebolito, lunghi pensieri e lunghe letture certo, ma lei non sa quanto in quel periodo fossi stressato, due occhiaie così.
Z. : Ha mai provato a non lavarsi i denti?
N. C. : L'ho fatto per 5 anni ed una mattina mi sono ritrovato con un molare in putrefazione. Non funziona.
Z: Lavarsi i denti e poi bere la camomilla?
N. C. : Allora può anche non lavarli, l'ho fatto per altri 5 anni ed una mattina mi sono risvegliato senza canini.
Z. : La camomilla senza zucchero proprio non si può prendere vero?
N. C. : Meglio mangiare la merda.
Z. : Va bene, allora ci dica la sua soluzione.
N. C. : Credo sia stata una delle mie più grandi trovate. Da un po' di tempo a questa parte preparo la camomilla, prendo un libra, la tazza e mi dirigo a letto. Sa con cosa l'ho zuccherata?
Z. : Sono tutto orecchie.
N. C. : Con il dentifricio!
Z. : Con il dentifricio?
N. C. : Con il dentifricio!
Z. : Geniale.
N. C. : Grazie.
Z. : Alla gente piacerà.

martedì 17 marzo 2009

Le bon sauvage

- Uff...
- ...
- Sbuffff...
- Che c'è?
- Niente, niente.
- Come niente, stai sbuffando!
- Ma niente, tu stai là, che leggi il tuo menù e... vabbeh dai scegli.
- ... e?? Cosa c'è?? Stiamo in un pub, è normale che io stia leggendo il menù!
- Sì ok, ma è tutto il resto, capisci? Riguarda anche me, per carità, riguarda tutti noi.
- Tutti noi chi?? Si può sapere di cosa stai parlando???
- Come facciamo noi a stare qua? No, davvero, come facciamo??
- Io son seduto qua, tu stai seduto là, ecco: siamo qua.
- Va bene, simpatico, bravo, ma dico, fuori c'è gente che muore di fame...
- ...
- Gente che non sa dove dormire la notte, barboni costretti ad avvolgersi in coperte puzzolenti per non morire assiderati, ma non solo loro, ci sono famiglie che rischiano ogni giorno lo sfratto e poi non sanno dove andare, se non nella minuscola casa della mamma di lei, che con la pensione riesce a malapena a fare la spesa, ed anche lei viene sfrattata, e tutti a vivere in una Panda foderata con cartoni e giornali!!
- Tu hai ragione, però non ci possiamo fare niente... non è che se ora usciamo da questo pub senza prendere niente la povertà scompare, la povertà è sempre esistita...
- È qui che caschi! La povertà non è sempre esistita, l'abbiamo creata noi! Guarda una di quelle società primitive, chessò, come vengono descritte le popolazioni Irochesi, o come vivono i Boscimani! Vedi poveri tra loro?
- Non me ne intendo di tribù, boh, non lo so...
- Noi abbiamo creato la povertà, con questa società complessa, con la proprietà privata, con la birra che ordinerai, prodotta da qualcuno, con prodotti di qualcun altro, comprata da qualche distributore, che la porta qua e la vende a te...elevalo alla potenza di tutto quello che compri ed il gioco è fatto...produzione, vendita etc. etc., poi collocali nella storia e le differenze aumentano e ci troviamo come siamo ora...
- Sì, hai perfettamente ragione... ma cosa possiamo fare?
- Le società semplici non sono così, i Boscimani ti sembreranno poveri, ma sono tutti uguali, e continuano a vivere! Qualcuno della tribù caccia suricati per tutti...
- Mm...
- Il deserto del Kalahari non è ricchissimo, ma durante la stagione delle piogge possono bere l'acqua dell'Omiramba...
- Mm mm...
- Cose semplici certo, nulla di complesso, ma là non esiste il povero... mi capisci??
- Sì certo...
- Non mi sembra tu mi stia seguendo...
- Come no?? Cameriere! Cameriere!
- Prego mi dica...
- Acqua d'Omiramba on the rocks...
- Eh?
- ... ed un panino di suricato, grazie.

lunedì 16 marzo 2009

O Dei Immortali, che avete protetto Woodstock...

...ed il cui suono avete fatto riecheggiare per decenni. O Dei, sempre non ho mancato di consacrarvi un Do, o un La#, o un feedback, sempre ho sacrificato le mie dita, piene di vesciche ogni volta che dopo tanto tempo riprendevo in mano uno strumento. A Voi chiedo umilmente scusa, per voi qui mi prostro e bacio umilmente la terra bagnandola di lacrime fino a quando non vorrete concedermi il perdono. Lo so, lo so Dei Immortali, questo lo so, forse non ho vibrato sufficientemente in consonanza con le note della cerimonia con cui più l'uomo vi ha omaggiato, forse ho peccato in superbia ed arroganza riassegnando quei salmi e quelle preghiere ad eretici. I testi sacri non li ha mai cambiati nessuno, ed io, non solo li ho ritoccati, ma ho anche assegnato I'm going home ad Alex Britti e With a little help from my friend a Zucchero. Spero di non marcire all'Inferno della musica house, anche se per questo gesto lo meriterei.

venerdì 6 marzo 2009

Ennesimo complotto sionista

Fate il vostro saluto romano, cari amici ariani, fatevi crescere i vostri piccoli baffetti, tatuatevi sul petto la vostra svastica e pubblicate le foto su Facebook! Anche quelle in cui abbracciate, con la lacrimetta che esce, la statua del Führer. Pubblicate i vostri video in cui a gruppetti marciate mimando il passo dell'oca! Fondate altri gruppi! Inneggiate più che potete, cercate anche di convincere qualche anziano nazista rintanato in Argentina ad iscriversi su Facebook, riunite tutti i figlioli nazisti dispersi dopo la diaspora...

Forse però non sapete che il giovane fondatore di Facebook è ebreo. Ok, forse non sarà un ebreo modello, non mi sono preso la briga di verificare la sua ebraicità, però il sito www.jewornotjew.com (sito che si prende cura di verificare la jewish-ness di molte celebrità) assegna al nostro Zuckerberg un punto in meno rispetto a Woody Allen. Del resto basta avere un po' di sangue del Re Davide nelle vene per poter essere agenti del Mossad, ed io ho scoperto che Zuckerberg, come la maggior parte degli ebrei, lo è. I Protocolli dei Savi di Sion fanno un baffo all'idea del fondatore di Facebook, lui ha in mano milioni e milioni di dati su tutti noi e presto su ogni nazione del mondo sventolerà la bandiera con la stella di David. Ma questa è un altra storia ed accadrà tra un po' di anni, intanto il nostro amico si diverte nel dare ai suoi superiori i dati di giovani ed aitanti nazisti.

La cosa certa è che se Hitler fosse vissuto in questi anni sarebbe impazzito nel sapere questo, però sicuramente anche lui si sarebbe iscritto a Facebook e sarebbe stato eliminato (dal mondo, da Facebook non si può) in men che non si dica.

Adolf ha deciso: sterminerà tutti gli ebrei, i comunisti, i mongoloidi, i negri...consigliate se vi viene in mente qualcosa!! 18.05 - Commenta - Mi piace
Heinrich Himmler alle 19.02
Anche i froci!!
Hermann Goering alle 19.28
Dajeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!

Adolf ha stretto amicizia con Henry Ford. 17.46 - Commenta - Mi piace

Adolf è ora fan di Walt Disney. 17.23

Joseph Goebbels ha scritto alle 15.26
La smetti di taggarmi nelle orge??? C'è anche mia moglie iscritta! Fanculo fottiti stronzo.

Adolf parteciperà a Notte dei cristalli. 11.12

Silvio Muccino che interpreta Mark Zuckerberg nel film "Fuckbook - Every Nazi Will Die"

martedì 3 marzo 2009

e sua nazion sarà tra filtro e filtro

Qualche giorno fa stavo per girarmi l'ennesima sigaretta. Prendo il mio tabacco, prendo le mie cartine, prendo i miei filtri e comincio la preparazione. Mi metto il filtro tra le labbra, metto un po' di tabacco sulla cartina, lo distribuisco con accuratezza.
Colpo di tosse secco.
Tengo il filtro stretto tra le labbra per non farlo cadere.
Altro colpo di tosse che cerco di reprimere.
Il filtro mi finisce in bocca.
Due colpi di tosse convulsi.
Il filtro vola da una gengiva all'altra.
Velocemente cerco un po' d'aria.
Lo ingoio.
Cazzo.

Rimango per qualche secondo interdetto, come quando per sbaglio s'ingoia una caramella che meritava di essere ciucciata un altro po'. Vado in cucina per bere un bicchiere d'acqua e cercare di mandare giù il filtro. Penso che alla fine c'è gente che ingoia bulloni e gente che mangia il sushi, non dovrebbe essere grave come cosa. Al massimo lo cago. Bevo un altro bicchiere d'acqua, ma sento ancora qualcosa in gola. Mi convinco che è solo una suggestione e decido di dormirci su.

La mattina dopo, appena sveglio, sento ancora qualcosa nella gola, ma è suggestione, suggestione senz'altro. Faccio colazione e vado al bagno. Prima di tirare lo sciacquone mi abbasso a controllare la mia cacca, scruto bene, la giro un po' con lo scovolino. Niente, non c'è traccia di quel dannato filtro. In quel momento comincia a prendermi un po' d'ansia. Decido di andare a fare una radiografia.

- Ecco, vede?
- Guardi, non sono molto ferrato in radiologia...
- Non è difficile, vede questa cosa qua? Il suo filtro...
- Sta ancora là??
- Eh sì...
- Ma com'è possibile? Nel frattempo ho bevuto e mangiato...
- E che c'entra? Lei non ha ingoiato il suo filtro...
- ...
- ...lei lo ha inspirato, è qui, nella sua trachea...
- Nella trachea???
- Eh sì, fermo lì, immobile, di traverso...nella sua trachea...
- Embè? CHE DEVO FARE??
- Al momento le consiglio di tornare tra una settimana, così facciamo un'altra radiografia...
- E CHE FACCIO DA QUI AD UNA SETTIMANA???
- Intanto le sigarette può fumarle anche senza filtro...

lunedì 2 marzo 2009

Oggi parlo di calcio

Io sono una persona razionale, razionale e ragionevole. Non prenderò mai una spranga in mano, non salirò mai sul treno per Milano, non chiederò mai dove abita Mario Balotelli e quindi non mi recherò mai a casa del suddetto, non suonerò mai il suo campanello, non mi farò mai vedere allo spioncino mentre sbatto ripetutamente la spranga sul palmo della mano in attesa che mi apra la porta: mi limiterò ad una maledizione.

MARIO BALOTELLI, DEVI MOR...[razionale, razionale], MARIO BALOTELLI, ti ricordo che la morte arriva per tutti [e fin qui niente da dire], arriva sempre, prima o poi [ok, ok...basso profilo, continua però...], ma alcuni li raggiunge prima, soprattutto i PEZZI DI MERDA COME...[AAALT! Che fai?? Sei superiore cazzo! È troppo facile così, facile, banale, scorretto...stavi andando bene...dai]. Io non ti augurerò nulla che possa portarmi ad infrangere la Convenzione di Dusseldorf sulle maledizioni ai giocatori, spero e mi auguro solamente che tu possa romperti tutti i leg...[no!]...il crociat...[no!]...il femo...[no!]...la tib...[no!]...il metacar...[nooo!]...il peron...[basta! Niente rotture! Sei uno sportivo...].
Io non scenderò ai tuoi livelli di bassezza infame, antisportiva e da bulletto da quattro soldi [ok ok...], poichè in questo momento mi ergo a difensore del bel calcio e del fair play [così mi piaci! Continua...] e mai e poi mai uno sportivo potrebbe augurarsi il male fisico dell'avversario, tuttavia qui prego ed imploro tutti gli dei del mondo che al tuo prossimo tuffo il tuo primo impatto sul suolo avvenga attraverso la rotula, che questa ti risalga lungo la coscia, che, con grande maraviglia et stupore, ti esca dal buco del culo e che non paga del tragitto, rientri, e poi riesca, e poi rientri, e poi riesca, e poi rientri, e poi riesca, e poi rientri, e poi riesca fino a che tu, disperato e con il volto rigato dalle lacrime, non supplichi perdono, ritirandoti dal calcio e tornando, come compete alla tua età, mocciosetto de sto cazzo [eh! Eddai!], tornando a rubare la pizza ai tuoi compagni di classe ed a rigare la macchina dei tuoi professori. Amen

domenica 1 marzo 2009

Stati

Oggi mi sento come un coniglietto ad un concerto dei Catacombs.



domenica 22 febbraio 2009

Reichspropagandaleiter ©

Tutti stupiti dalla collaborazione Rai-Mediaset in questo festival di Sanremo. Bonolis che salva Sanremo aiutato dalla brava De Filippi. Bonolis che cita Calvino e prende per il culo Laurenti (vedrete quando morirà Luca Laurenti, usciranno i suoi Diari alla Malinowski). Bonolis che con il suo moderatismo, la sua cultura (??) non può che essere il leader delle sei reti berlusconiane. Bonolis solo forma, che parla bene ed alla gente piace chi parla bene, soprattutto se non dice niente (alla fine non che si possa dire qualcosa al Festival di Sanremo, ma lui non dice mai niente). Bonolis che prende per il culo Laurenti (l'ho già detto? Mi interessa il caso Laurenti, altro che Malinowski, è l'unico che può distruggere Bonolis), invita Benigni a dire qualche cazzata su Berlusconi e la De Filippi per aiutarlo. Bonolis che fonda, anzi formalizza un'unica grande tv di stato, verso un futuro migliore fatto di tanta informazione e tanta dialettica.

Bonolis non può che esserne il leader...



Non voglio forzare, ma mettetegli degli occhialetti ed un po' gli assomiglia.

venerdì 20 febbraio 2009

Massime di vita in margine allo studio dell'Iran preislamico (esame del cazzo che s'ha da fa)

1) Uccidi tuo figlio prima che lui uccida te.

2) Tuo fratello minore non ti vuole bene e probabilmente ti ucciderà.

3) Stai alla larga dagli eunuchi.

4) Convertitevi allo zoroastrismo, si può andare solo in paradiso.

sabato 14 febbraio 2009

Haiku

La Yakuza non
è la Jacuzzi perciò
state attenti

venerdì 13 febbraio 2009

e il Verbo si fece videogame

Quando Don Mauro entrò nella stanza il Cardinale spense la console e si stropicciò gli occhi alzandosi dalla poltrona.

- Prego, siediti pure qua – indicando una sedia vicino al tavolo

Il giovane prete senza aprire bocca si sedette dove gli era stato indicato e rivolse al prelato uno sguardo interrogativo.

- Ti ho fatto chiamare per parlarti, anzi per parlare, per esporti alcuni miei pensieri, e tu qua potresti essere uno dei pochi a capirmi, in questa curia di vecchi.

Don Mauro imbarazzato non mostrò né assenso né disaccordo.

-Vedi quella cosa là? Sai cos'è? - indicando la console spenta sotto il televisore.

-Una Play Station 3...

- Bravo, e sai che per i bambini, i ragazzini ed i giovani tutti è un passione?

-Sì, non l'ho mai toccata, ma anche quando facevo catechismo molti bambini me ne parlavano...


-E tu cosa gli dicevi?

-Che non bisognava abusarne perché crea falsi idoli, false storie e false vicende, proprio come il demonio, senza contare che spesso trasmette messaggi d'odio e di viol...

-Fermo, fermo...- lo interruppe il Cardinale – la so la manfrina sui videogiochi, e loro cosa facevano?

-Beh, credo senz'altro che non mi ascoltassero molto e continuassero a giocarci...

-Appunto! Appunto! Non convincerai mai un giovane a non usarla! E quindi cosa bisogna fare?

-Il messaggio cristiano non deve scendere a compromessi con il demonio...

-No, no, no! Non è uno strumento del demonio ragazzo mio, è un dono divino...

-Mi scusi, ma perché? Allontana i giovani dalle chiese, dalla messa, dai veri valori cristiani.

-Credi che se quella non ci fosse l'emorragia si fermerebbe? Questo dono del Cielo va usato a nostro favore...è un'arma che ci è stata consegnato, come un angelo mandato dal Signore...

Don Mauro non riusciva a capire dove volesse arrivare il Cardinale, che intanto si era seduto su una sedia di fronte a lui.

-Quindi lei dice che si dovrebbe fare qualcosa di multimediale per i giovani che contenga il messaggio cristiano...

-Vai avanti, cosa intendi?

-...per esempio si potrebbe intraprendere un progetto di Bibbia multimediale, con domande, piccole avventure...

-Madonna che palle! Ma tu credi che un ragazzino possa appassionarsi ad una roba del genere?? “Ho appena finito di crivellare poliziotti e farmi puttane, ora vado un po' avanti con le fantastiche avventure del giovane Gesù!” Così non solo quelli continuerebbero a giocare con i giochi che li hanno sempre appassionati, ma faremmo anche una figura patetica!

Alle espressioni un po' colorite ed un po' blasfeme del Cardinale Don Mauro si fece un paio di volte il segno della croce, poi timidamente cercò di riportare il discorso su binari più consoni a ciò che gli era stato insegnato.

-Ma non possiamo modificare il messaggio...

-Fregnacce! Non dobbiamo modificare il messaggio, semplicemente rinforzarlo un po'...la Chiesa è stata potente quando incuteva timore, si tratta solo di ridare un po' di vigore, e se non possiamo farlo nella realtà facciamolo con i videogiochi!

-E come?

-Possiamo prendere singoli episodi della Bibbia, mettere una trama accattivante, una bella dose di violenza, grafica da urlo...ascolta, ascolta, per esempio avevo pensato, così, tanto per discuterne...“Caccia a Giuda”! Nel gioco bisognerà intraprendere una caccia mozzafiato per le vie di Gerusalemme, le armi saranno le più svariate, si potrà usare un solo apostolo, ognuno con le sue caratteristiche, oppure scegliere la modalità più strategica ed usarli tutti contemporaneamente. Ci saranno più finali...

-Ma Giuda si è impiccato! Il finale è solo uno!

-Dettagli...non sapere come va a finire tiene più sulle spine...avevo pensato anche agli slogan per la campagna pubblicitaria: “Preparatevi a non digerire l'ultima cena!” oppure, con opportune censure “I trenta denari glieli ficcherete nel culo!”

Don Mauro era un po' sconvolto, non solo da quello che diceva il Cardinale, ma anche per i suoi occhi un po' spiritati e le labbra che velocemente si erano inumidite.

-Se poi vogliamo togliere un po' di trama, aumentare la violenza e la possibilità di devastare ciò che si vuole, io prenderei Gesù Cristo che caccia i mercanti dal tempio di Gerusalemme, certo ne verrebbe fuori un gioco informe non molto lungo, ma a molti piace non dover pensare troppo a degli obiettivi. Poi possiamo sottolineare la povertà di Gesù non dotandolo di alcuna arma: solo calci, pugni, molte arti marziali, con la possibilità di rivedere con il replay ogni mossa.

-L'Esodo? - azzardò Don Mauro

-Buona! Buona idea! Prima si aiuta Dio nelle dieci piaghe e poi si guida Mosè ed il popolo ebraico in un'avvincente fuga per l'Egitto, inseguimenti a cavallo e sui carri, imboscate, saccheggi, sì sì...

Non volendo intromettersi per contestare la veridicità storica di quelle affermazioni, il prete annuiva, sempre più affascinato dalla foga del Cardinale nell'esporgli le sue idee.

-Ma poi ce ne sarebbero a centinaia di episodi da rendere affascinanti agli occhi di un ragazzino, l'unico problema è che sono tutti ambientati nell'antichità...per questo ho pensato ad un bel gioco d'azione ambientato ai giorni nostri...

-Sarebbe?

-Sul titolo sono ancora indeciso tra “Eluana's Revenge” e “Kill Beppino!”. L'anima di Eluana appare in sogno ad un giovane prete come te, e gli affida la missione di scannare il padre che l'ha uccisa solo per non doversene più preoccupare. Un obiettivo che all'inizio sembra irraggiungibile, Beppino è protetto da scagnozzi atei e comunistacci che non vanno troppo per il sottile, ma il nostro giovane prete sarà aiutato da un manipolo di Suore Misericordine ed avrà un equipaggiamento moderno fornitogli dal ministro Sacconi. Inoltre ti anticipo che ho strappato la promessa a Magdi Allam di essere la voce narrante.

Il prete, ormai convinto, sembrava soddisfatto e pensava al successo che avrebbero avuto questi videogiochi.

-Come si chiamerà la casa produttrice?

-Mmm, mi cogli impreparato...tu che ne dici di Cristronic Arts?

venerdì 6 febbraio 2009

Ippocrate è leghista!

Un giovane filologo classico, di cui riportiamo solo le iniziali M. B., lavorando alla schedatura del corpus di scritti del grammatico bizantino Giovanni Tzetzes, ha trovato su una pagina apparentemente cancellata la versione censurata della leggenda dell'incendio del tempio di Asclepio. Fino a questo eccezionale ritrovamento si è sempre ritenuto giusto dar poco credito al grammatico petulante (il cognome non è casuale) sia per la maniera superficiale con cui descriveva l'evento (Ippocrate avrebbe dato fuoco al tempio di Asclepio per non consentire a nessuno di accedere alle sue scoperte) sia perchè poco conforme alla sua maniera innovativa di concepire la medicina e la missione del medico. Tuttavia questo documento straordinario, non solo dà molto più credito alla versione di Tzetzes ma cancella anche molti punti interrogativi sul caso ormai caduto in prescrizione. La traduzione, a cura di U. B., cerca di rendere più godibile il racconto e di non far sentire troppo distante il lettore contemporaneo dalla figura di Ippocrate, medico che costituisce ancora un modello per gli specialisti italiani.

Ippocrate, ormai vicino alla morte, aveva smesso di viaggiare e passava gran parte del tempo a bighellonare intorno al tempio di Asclepio, sull'isola di Kos. I giorni passavano uguali e monotoni, i suoi allievi facevano il grosso del lavoro, occupandosi dei malati, facendo diagnosi e prescrivendo erbe, compilando cartelle cliniche ed esaminando accuratamente gli umori, proprio come lui aveva insegnato.
Una sera, durante la solita passeggiata lungo la spiaggia, si accorse che una barca stava lentamente avvicinandosi trascinata dalle onde. Alzatosi accuratamente la tunica alle ginocchia entrò in acqua e si diresse incuriosito verso l'imbarcazione ormai prossima all'arenarsi sul bagnasciuga. Proprio quando il medico si stava accostando una figura si levò in piedi e prese a fissare con occhi sbarrati Ippocrate.
-E tu chi sei?-
L'uomo un po' di greco lo sapeva, evidentemente aveva lavorato per qualche mercante, ma la sua pronuncia rivelava evidentemente la sua razza: barbaro.
-Non imborta io ghi sono ora, essere fuggidi da nosdro paese, là guerra, fame e danda boverdà!-
-Sei solo?-
-No! Guà g'è mia moglie, moldo malada ber il freddo e ber l'umididà, la barga è fragida e gi sdavamo gongelando-
Ippocrate non era ancora sicuro sul da farsi, persone che non erano cittadine di Kos non potevano essere introdotte senza il permesso dell'Arconte.
-Dai, prendi tua moglie e seguimi, qui vicino c'è il Tempio di Asclepio, mia dimora, poi vedremo cosa si può fare-
Il barbaro guardò la moglie sorridendo e la prese tra le braccia mormorandole qualcosa nella sua lingua, la moglie comprese e sorrise ad Ippocrate pronunciando una delle poche cose che sapeva -Graz..graz...grazie!-

I tre si diressero verso il tempio, quella sera deserto per la derattizzazione ad opera dei serpenti sacri. Ippocrate si teneva leggermente a distanza e si guardava attorno preoccupato, aveva paura di essere colto in flagrante da qualche guardia dell'Arconte.
Arrivati di fronte al tempio ancora non avevano incontrato nessuna pattuglia, per non correre rischi portò i due barbari nella sua stanza.
Lì il barbaro adagiò la moglie su della paglia accatastata in un angolo, poi si rivolse ad Ippocrate
-Devi fare uldimo favore grande grego, ghiama un medigo di sgongiuro, mia moglie è bure incinda e sda moldo male, il freddo, il mare...-
-Sì sì, ho capito, io sono un medico, ma non so se...-
-Ah! Du essere medigo! Fai gualgosa ber mia moglie, di brego!-
Il barbaro s'inginocchio e prese a tirare la veste d'Ippocrate, visibilmente restio a fare qualcosa.
-Aspetta un attimo, tra un po' forse posso fare qualcosa...Temistocle! Temistocle vieni subito qua!-
La porta si aprì ed entrò velocemente un giovane servo -Comandi dottò!-
Ippocrate si avvicinò e gli sussurrò qualcosa nell'orecchio. Il servo annuì e dopo aver ricevuto una simpatica pacca sul sedere corse fuori dalla stanza.
-Ora aspettiamo un attimo e poi vediamo cosa si può fare-
Il barbaro sorrise fiducioso al medico, si rivolse alla moglie e dopo averle detto qualcosa nella sia lingua sorrise anche lei.
Non era passato molto tempo quando in lontananza cominciò a risuonare un motivetto giambico di chiara origine popolaresca -Picchia con la mazza! Ammazza ammazza! Brucia qua brucia là! Dimmi il negro dove sta!-
Il barbaro guardò perplesso il medico che a sua volta arrossì imbarazzato. Poco dopo si spalancò la porta ed entrò un manipolo di tre uomini vestiti rozzamente e muniti di clave, seguiti dal giovane servo.
-Voi chi siete?? Io avevo chiesto delle guardie dell'Arconte!-
-Ronda Spartana signore!-
-Le autorità non potevano??-
-Le autorità non si occupano di queste cose signore! I barbari sono nostra competenza!-
Il servetto allargò le braccia e rivolse al medico uno sguardo rassegnato.
-Mmm vabbeh, la situazione ve l'ha già spiegata Temistocle, cosa bisogna fare?-
-Normalmente si espelle a suon di mazzate verso il mare! Ma lei è nei guai fino al collo signore!-
-Io non ho fatto nulla...-
-Non ha fatto nulla signore?? Ha introdotto due barbari, per giunta negri, nella nostra isola, fregandosene bellamente delle direttive dell'Arconte!-
-Merda...-
-Ma non si preoccupi, lei qua è un'autorità e la sua scienza ha dato lustro alla nostra isola. Per i cittadini illustri coinvolti in queste situazioni abbiamo una procedura speciale che evita seccanti processi e non mette in imbarazzo l'Arconte per favoreggiamento-
-Sarebbe?-
-Gliela mostro subito: Aiace! Procedi!-
Il più grosso dei tre lanciò la sua clava in aria per poi afferrarla dall'impugnatura, si avvicinò al barbaro e gli assestò un violento colpo sulla testa facendolo cadere addosso alla moglie sul pagliericcio.
-Anassimene: concludi procedura 2/bis!-
Lo spartano prese la torcia che illuminava la stanza e l'avvicinò alla paglia che velocemente prese fuoco. La barbara cominciò ad urlare cercando di alzarsi ma Aiace la respinse con un altro colpo sulla testa.
-Ma che cazzo state facendo?? Ma qui va a fuoco tutto!-
Infatti le fiamme, che ormai avviluppavano i due disgraziati, si stavano rapidamente diffondendo nella stanza, il tavolo e la libreria si erano incendiati e gran parte delle pergamene erano ormai ridotte in cenere. Isocrate prese alcune tavolette ancora salvabili ed uscì velocemente seguendo i tre spartani e Temistocle.

Il resto della storia lo sanno tutti, purtroppo qui a corte la lobby dei medici è molto potente, e sarò costretto a cancellare la vera descrizione dell'incendio del Tempio di Asclepio, sperando che qualcuno, insospettito dalla superficiale leggenda e dalla pagina bianca, venga a conoscenza della verità. Giovanni Tzetzes

giovedì 5 febbraio 2009

Rewind....bzzzzzz...Play...tic

Ok, perfetto, ricominciamo...voglio un blog.
Però devo curarmene, non come gli altri...
Allora www.blogspot.com, ok, l'account già ce l'ho, la password è la solita...ah no era l'altra, perfetto.
Il nome, cazzo il nome, l'unica cosa che non puoi cambiare, il nome...mmm...dai apro il dizionario, sìsì apro il dizionario, la prima parola che capita sarà il nome del blog!

...intermestruo
...no, direi che non va bene, cioè suona magnificamente, ma non voglio il blog popolato di lettrici interessate a come spendere il proprio tempo libero tra una mestruazione e l'altra...vediamo sull'altra pagina...
...interfoglio...oddio, sarebbe pure appropriato (fogli bianchi non stampati inseriti tra le pagine stampate di un libro per segnare annotazioni, commenti etc., metaforicamente potrebbe essere il mio commento bla bla) ma non mi piace...ritentiamo
...endovena...troppo underground...
...incommensurabile...bello, ma troppa aurea celeste intorno...
...brugolatura...discretamente...neurodermite...bandicut...
...doppiofallo...hihihi...ma che vuol...ah no è del linguaggio sportivo...la definizione del dizionario (Devoto-Oli 2008) non ha nessuna sfumatura:

doppiofallo (dop-pio-fàl-lo) (o doppio fallo) s.m. (pl. doppifàlli) - Nel basket e nella pallavolo, l'azione contemporanea fallosa di due avversari che si affrontano direttamente - Nel tennis, due servizi consecutivi sbagliati.

Io aggiungerei anche 2. Pene di dimensioni considerevolmente superiori alla media fig. cazzata enorme

Già ne ho sparate tante, spero che non finiscano qua...