lunedì 29 marzo 2010

Se non ci vado, mi si nota di più.

Sogno

Gente che ride, una risata beota, incontrollabile. Gente che ride a Brescia ed entra nel seggio. Gente che ride a Brescia, entra nel seggio e va a votare Renzo Bossi. Sempre ridendo, sempre. Non smettono mai. Gente che ride beota, esce dal seggio e comincia a bastonare un negro. Lo ammazzano. Tornano a casa ridendo.

Risveglio

Se ieri sera piangevo e maledicevo gli italiani per la loro stessa schifosa esistenza provinciale, per il loro opportunismo, per il loro razzismo, per la loro massima ignoranza e stupidità; se ieri sera auguravo loro la morte istantanea per mano di un dio che non esiste e che se esistesse manderei a fanculo; se ieri sera ero così trascinato dallo spirito di Jacopo Ortis, oggi riesco ad analizzare le cose con più razionalità.
Astensionisti, ammazzatevi.

Il Piemonte è stato perso per 10mila voti. Il Lazio per 80mila. La democrazia, eh? Ma la differenza tra noi (sì, vabbè, "noi") e loro è proprio saperci sguazzare in questa democrazia, che diciamocelo, poteva anche capitarci di peggio.

"Non vado a votare perché non credo nella democrazia"
Allora ribellati, instaura una dittatura, vattene, fai quello che cazzo ti pare tranne che continuare ad ammorbarmi con un pensiero che ti sarà stato instillato da chissà quale filosofo del cazzo e di cui tu hai recepito l'unico aforisma intellegibile al tuo cervello.

"Non voto perché non mi sento rappresentato"
Ma guarda che una testa di cazzo come te la vedo rappresentata benissimo da molti candidati.

"Non voto per protesta"
A questo punto, per protesta, datti fuoco in piazza gridando "Quasi quasi voto Beppe Grillo!!"

[si accende una sigaretta] [comincia un pippone sull'inutilità del voto] "Anche se votassi, il mio voto non sarebbe decisivo"
Ehi, guarda un po', LO ERA.

"Non voto perché è tutto un magna magna"
Vattene, sto parlando degli astensionisti di sinistra, non degli idioti che leggono il blog di Beppe Grillo.

"Non voto perché la sinistra è connivente con il regime di Berlusconi"
Il più grande alleato di Berlusconi è il nemico che, con il suo snobismo, con la sua presunta superiorità, con le sue seghe intellettuali e idealiste, con le sue idee non praticabili, sceglie di non andare a votare. Un nemico che non esiste.

La scelta di non votare, di questi tempi, è una mancanza di umiltà. Pensate di saperla lunga, non sapete mettervi sullo stesso piano dell'operaio leghista che al seggio ci va alle 8 di domenica mattina. Ma in democrazia il voto di un professore universitario vale quanto il voto di chi ha la licenza elementare. Il voto di un genio vale quanto quello di un idiota. Questo non lo accetterete mai.

E mentre voi continuate a grugnire e a rotolarvi nel fango della vostra superiorità culturale, il paese è in mano a chi dell'inferiorità culturale si è fatto bandiera. E il vuoto continuerà a propagarsi dai punti nevralgici della società che piano piano gli stiamo consegnando. E sarà sempre peggio.