giovedì 9 aprile 2009

Daje al terremoto!

Niente polemiche in questi momenti. Hanno fatto bene le principali forze politiche del paese ad accordarsi. I colpevoli ora non sono importanti, è più importante lamentarsi della fragilità dell'esistenza, della nostra vita appesa un filo. I giornali hanno recepito l'ordine (per fortuna), la tv pure, maratona di lamenti, pianti di comari. Interviste, servizi, reportage...la lagrimosa domanda è sempre la stessa: "com'è possibile un sisma in una zona sismica?"*


Stupri, omicidi, stragi, violenze, pedofilia...ognuna di queste notizie è sempre trattata in modo che sia di primaria importanza trovare il colpevole. Questo trattameno può essere superficiale ("Daje all'assassino!!") oppure ragionato. Ma trovare il colpevole è sempre al centro. Ed è anche corretto che sia così, il modo migliore per onorare e rispettare le vittime è fare giustizia.


In questo caso no. Si è deciso di imboccare la strada del leopardismo più pessimista. I colpevoli non sono importanti. Come se fosse un dettaglio il fatto che l'edilizia sia uno dei cancri del paese. Come se fosse un dettaglio il fatto che ogni tanto viene giù qualche palazzo, o qualche pezzo di palazzo. Come se fosse un dettaglio che in una zona sismica non si sia mai fatto niente per evitare tragedie come questa.


Non è questione di quando la mafia (edilizia aggiungerei) metterà le mani sulla ricostruzione. La mafia edilizia le mani le ha già messe quando ha costruito quegli edifici. Ma alla fine gli affari sono affari. Costruire palazzi. Venderli. Ops! Sono tutti crollati. Aspè li ricostruisco. No, non c'è lo sconto per chi abitava nel vecchio palazzo, non ti lamentare su, te l'ho anche ricostruito.


* Citazione che riprendo da un pezzo di Alessandra Daniele molto più ispirato e stringente di questo.(http://www.carmillaonline.com/archives/2009/04/003002.html).

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